Giunto all'edizione numero XV, il Festival con-vivere continua la riflessione sulla qualità, i contesti, le criticità che caratterizzano le relazioni sociali nelle società contemporanee, un filo rosso che unisce le varie edizioni fin dalle sue origini. Quest'anno lo farà con “Diritti”, tema individuato per l'edizione 2020. Scelto prima dell’emergenza Covid-19, con la pandemia e le sue conseguenze, questo tema ha rivelato tutta la sua attualità. Con-vivere 2020 proporrà, quindi, una riflessione su molti aspetti legati ai “Diritti”, evidenziando le conquiste e i fallimenti nello sviluppo di una cultura dei diritti, le asimmetrie – tra i sessi e i gruppi sociali – nel vederseli riconosciuti ,i possibili conflitti sia tra diritti diversi sia tra soggetti di diritti differenti e i modi in cui si trovano, o non trovano, forme e regole di composizione tra opposte esigenze.
Consulente scientifico di questa edizione sarà Chiara Saraceno, sociologa di chiara fama, che si è dedicata negli anni a importanti studi e ricerche sui temi delle disuguaglianze (a partire da quelle di genere) sulle famiglie, la povertà e le politiche sociali.
Il format del festival manterrà l’articolazione in quattro giorni (dal 10 al 13 settembre) dalle ore 17 alle ore 24. Le location (al momento) scelte per questa edizione sono via Plebiscito, il giardino di Palazzo Binelli e il Cinema Garibaldi. Le platee saranno impostate tenendo conto della normativa anticontagio Covid-19: sarà previsto il distanziamento di un metro fra ogni posto a sedere, che sarà numerato e si accederà solo previa prenotazione gratuita tramite il sito del festival www.con-vivere.it, disponibile dal 20 luglio p.v. Oltre che in presenza le conferenze saranno rese disponibili anche in diretta streaming sul nuovo sito del festival, per potenziare al contempo la comunicazione e la possibilità di partecipazione all’evento anche tramite i canali digitali.
“Si tratta di misure necessarie per le quali chiediamo la collaborazione del pubblico del festival, che da sempre segue la manifestazione con attenzione e partecipazione – afferma il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara Enrico Isoppi – lo sforzo organizzativo sarà notevole, ma non abbiamo voluto rinunciare. Piuttosto – rimarca Isoppi – viviamo l'appuntamento come un piccolo grande momento di rinascita per la cultura e con la cultura, per i valori che ci trasmette e, più in generale, per il mondo anche economico che ruota attorno”.
Il programma
L’idea che si “abbia diritto di avere diritti” ha segnato l’ingresso nella modernità. Non si è trattato, tuttavia, di un processo pacifico e lineare, tanto meno compiuto e acquisito una volta per tutti. Mentre in alcuni Paesi mancano ancora i diritti umani fondamentali (di libertà, di habeas corpus) in altri esistono ancora asimmetrie tra chi può far valere i propri diritti e chi no; oppure emergono conflitti su chi “ha diritto di avere diritti”.
I cambiamenti a livello economico e dei mercati del lavoro rendono fragili, quando non cancellano, diritti che sembravano assicurati stabilmente, mentre alcuni gruppi politici e governi riducono, o cancellano, diritti civili che erano stati faticosamente acquisiti. Allo stesso tempo, vengono messi a fuoco sempre nuovi ambiti in cui far emergere la questione dei diritti: la sessualità, la riproduzione, la salute, l’ambiente e così via (ne sono un’indiretta testimonianza, tra gli altri, i Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile).
Gli appuntamenti di parola del Festival focalizzeranno l’attenzione su alcune questioni cruciali, temi “caldi” per riflettere sull’importanza oggi del riferimento ai diritti.
Nella definizione dei contenuti di questa edizione è stato naturalmente necessario un confronto con la situazione attuale della pandemia, in rapporto al tema scelto, divenuto ancora di più drammaticamente di attualità. Il lockdown, lungi dall’aver ridotto le disuguaglianze, le ha, infatti, allargate, aggiungendovene di nuove come paradossale, ma non inaspettata, conseguenza di scelte pubbliche per fronteggiare la pandemia. Molti degli appuntamenti di parola, pertanto, faranno inevitabilmente riferimento a tale contesto e alle nuove problematiche emerse.
Una imprescindibile riflessione sul quadro istituzionale e costituzionale in cui oggi, in Italia, si pone la questione dei diritti (e dei connessi doveri) ci verrà offerta da Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale.
Il programma di parola di questa edizione ci porterà, quindi, ad affrontare queste principali piste di riflessione:
- identità, culture e il vivere in comunità, nel lavoro e nella formazione;
- diritti in contrasto;
- disuguaglianze e diversità;
- verità e menzogna.
Si rifletterà su temi come dignità e riconoscimento, identità e cultura, mostrandone anche le interne tensioni. I conflitti etnici, religiosi e culturali che attraversano centri e periferie impongono la ricerca di nuove forme di convivenza e una lettura del multiculturalismo che ne smascheri le pretese velleitarie: su questo aspetto rifletterà la giornalista Cinzia Sciuto, autrice di “Non c’è fede che tenga”.
Il sociologo Stefano Allievi affronterà, invece, il tema delle migrazioni in una prospettiva più ampia: come diritto alla mobilità che oltre agli immigrati include anche gli emigranti e le conseguenze dei due fenomeni, nel contesto più ampio dello sviluppo, e del mancato sviluppo, dell'Italia. Il tema delle migrazioni è affidato anche al programma creativo con la lettura teatrale “L’immaginifica storia di Espérer” del Teatro delle forme.
Toccheremo, invece, la dimensione storica con Maurizio Bettini che affronterà il tema dello ius humanum nella cultura antica, in rapporto alla moderna nozione dei diritti umani.
Mai come in questo momento, connotato da una minaccia sempre più pressante e diffusa, la richiesta di immunizzazione sembra caratterizzare tutti gli aspetti della nostra esistenza e impone una nuova riflessione sul vivere in comunità: il filosofo Roberto Esposito rifletterà sul concetto di “immunità” fra diritto e medicina nel vivere collettivo.
Sul lavoro come fonte di diritti ma anche come possibile spazio in cui essi sono negati, dialogheranno Tiziano Treu, presidente del CNEL e il giornalista del Corriere della sera Dario Di Vico.
Un approfondimento nell’ambito del lavoro creativo, sarà affidato a Rocco Tanica: in un incontro che alternerà musica e parole, affronterà il tema del “diritto degli autori”, ripercorrendo storie di plagi famosi nella musica pop italiana.
La pandemia Covid-19 non sta solo provocando una crisi economica di vaste proporzioni e un aumento complessivo delle disuguaglianze e delle povertà a livello mondiale. Sta creando anche una grande crisi educativa. Per questo un momento di riflessione importante sarà quello dedicato al tema della scuola e del diritto all’istruzione con l’intervento di Franco Lorenzoni (maestro elementare e fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa) in dialogo con Chiara Saraceno.
Un altro focus su bambini e adolescenti sarà affidato a Paola Milani, docente di Pedagogia sociale e Pedagogia delle famiglie, che si soffermerà su bisogni, diritti, vulnerabilità e inediti sentieri per l’azione in campo educativo, anche alla luce di quanto emerso con la pandemia.
Una centrale pista di riflessione sarà quella dei diritti in conflitto tra loro e dei contrasti tra soggetti i cui diritti appaiono mutualmente esclusivi. L’intervento in apertura del festival della sociologa Chiara Saraceno ragionerà su quanto la pandemia abbia messo in tensione diritto alla protezione della salute e diritto alla mobilità, al lavoro, alla socialità e, in alcuni casi, anche il diritto ad essere curati.
Le problematiche connesse allo scenario economico saranno affidate a Enrico Giovannini (già Ministro del lavoro e delle politiche sociali) che proverà a delineare traguardi e strategie per uno sviluppo sostenibile.
Un altro “banco di prova” di diritti in contrasto è rappresentato dai diritti procreativi: Tamar Pitch si occuperà di procreazione e genitorialità, in cui talvolta i diritti dei genitori entrano in conflitto con quelli dei nascituri. Il neurobiologo Stefano Mancuso avrà modo di approfondire alcune questioni specifiche, come quella dei diritti delle piante e dell’ambiente, spesso in contrasto con gli obiettivi dello sviluppo economico.
I diritti hanno anche a che fare con le disuguaglianze e le diversità. Questa ulteriore pista di riflessione ed analisi sarà affidata a diversi appuntamenti in programma, a partire dall’intervento dell’economista Elena Granaglia che affronterà la questione delle disuguaglianze da un prospettiva più generale, ma anche alla luce di come la pandemia ha modificato lo scenario sociale.
Una particolare attenzione verrà riservata al tema della disparità di genere, che sarà affidato alla Direttora generale dell’ISTAT Linda Laura Sabbadini, mentre sulle disabilità interverrà, Giampiero Griffo (coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità) con una conferenza organizzata in collaborazione con la Consulta provinciale disabilità.
Le problematiche della “menzogna” e delle “fake news” e di come queste provochino una lesione non solo della verità, ma del diritto alla conoscenza e, quindi, all’agire consapevole, sarà l’ultimo percorso di riflessione.
Su questo aspetto ascolteremo la lectio della filosofa politica Elisabetta Galeotti. Un altro intervento sarà affidato allo scrittore Gianrico Carofiglio che affronterà il tema della verità in connessione con quello della giustizia.
Completerà il programma anche un focus sui “diritti e rovesci” delle dinamiche amorose, che saranno affidati a due appuntamenti in calendario: il primo in apertura vedrà la partecipazione di Lella Costa con letture sul tema tratte da articoli di Natalia Aspesi e commentate dal vivo dallo psicanalista Vittorio Lingiardi, che tornerà più specificatamente sul tema con una lectio dedicata.
Carrara e il festival
Nulla verrà trascurato da questa edizione: “le limitazioni imposte dalla normativa anticontagio impongono di rileggere e rimodulare diversi aspetti della manifestazione, – spiega la direttrice Emanuela Mazzi - ma ne verranno salvaguardati, da un lato il grande valore culturale, dall’altro gli elementi di partecipazione e condivisione e confronto di idee”.
La segreteria è al lavoro anche sui diversi aspetti di coinvolgimento del territorio, che in questi anni sono stati uno dei punti di forza del Festival. Si stanno definendo iniziative con associazioni e operatori culturali del territorio che integreranno il Festival in presenza e online.
Ristoranti, bar, panifici, pizzerie sono state invitate a presentare come di consueto le loro proposte di menu Festival, quest’anno completati anche, in alcuni casi, dalla possibilità del “take away”, con la possibilità in alcuni locali di seguire le dirette streaming della manifestazione.
Sul sito saranno, inoltre, disponibili offerte e convenzioni anche di strutture turistiche per soggiornare nel territorio apuano nei giorni del Festival.
Sono in definizione iniziative specifiche per studenti e docenti. Al momento della prenotazione online degli eventi sarà possibile indicare se si è un docente o uno studente in modo da poter, poi, ricevere gli attestati di partecipazione.
Gli oltre duecento studenti che solitamente partecipano al Festival per fare come volontari un’esperienza formativa nel campo dell’organizzazione degli eventi culturali, quest’anno potranno usufruire di posti riservati nelle platee delle conferenze, compilando il modulo che sarà disponibile sulla pagina “volontari” del sito del festival. A chi seguirà almeno due degli appuntamenti in programma verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
L’iniziativa, attivata la scorsa edizione del “Festival delle scuole”, quest’anno avrà una modalità solo digitale: verranno presentate sul sito alcune iniziative portate avanti degli Istituti Scolastici del territorio nel periodo della Dad.
Con-vivere prima(e)dopo
L’organizzazione del Festival è al lavoro anche per definire alcuni appuntamenti che scandiranno il pre e il post festival. Il primo è già fissato per il 31 luglio alle 21.30 nel Giardino di Palazzo Binelli con la conferenza di Fabio Celi dal titolo “Emozioni. Il diritto di esprimere se stessi”.
Comitato e organizzazione
Il festival è promosso da un comitato che vede come Ente Capofila la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, e a cui hanno aderito: Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Camera di Commercio di Massa Carrara, Fondazione Marmo Onlus
La decisione di realizzare la quindicesima edizione di Con-vivere nonostante le limitazioni dovute alle misure di contenimento dovute al Covid -19 non era affatto scontata, ma il comitato per il Festival ci ha creduto.
“Aver potuto fare questa edizione nonostante le difficoltà del momento è molto significativo – afferma Federica Forti assessore alla cultura del comune di Carrara. In questo modo si garantisce continuità a un progetto importante per la cultura quanto per il settore turistico e commerciale e che ormai fa parte della nostra identità. Un saluto di benvenuto e un ringraziamento particolare alla professoressa Saraceno.”
“Subito dopo lo scoppio dell'emergenza Covid 19 - spiega la Presidente della Fondazione Marmo Onlus Bernarda Franchi - abbiamo lanciato una campagna straordinaria di raccolta fondi che in pochissimi giorni ha oltrepassato la soglia di 1 milione di euro. Abbiamo deciso di usare queste risorse per sostenere prima le strutture sanitarie e sociali di Massa Carrara e della Versilia, poi, le famiglie colpite dalla crisi economica in collaborazione sia con le associazioni di volontariato, come la Caritas e il Cai di Carrara, sia con le istituzioni pubbliche come il Comune di Carrara. Abbiamo però deciso di fare una eccezione per con-vivere perché riteniamo che a Carrara e da Carrara debba e possa venire un segnale per il futuro della nostra comunità. Possiamo ripartire e per riuscirci dobbiamo consentire che la nostra città viva, e che quindi il suo cuore, il centro storico, torni a pulsare. E con-vivere sarà una occasione per dimostrare che ce la faremo. Sarà un bel segnale di forza e coraggio per tutti noi.”
Il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara Luciano Massari non ha dubbi: “Questa edizione di con-vivere é un segnale importante non solo per il territorio, ma per la cultura in generale, settore fortemente colpito dalla crisi sanitaria ed economica. In questi anni inoltre la collaborazione fra festival e Accademia di Belle Arti è cresciuta e si è tradotta in progetti e iniziative concrete, occasione di reciproco arricchimento, che speriamo di poter proseguire”.
"Siamo veramente felici – ribadisce il Presidente della Camera di Commercio, Dino Sodini, che anche in questo particolarissimo anno la Fondazione abbia deciso di realizzare l'edizione di con-vivere. È un segno alla città ed al territorio che nonostante le difficoltà e le limitazioni un evento così importante si faccia. La Camera nei mesi precedenti si era prodigata perché questo avvenisse, anche per dare un segno di continuità, che altrimenti non sarebbe stato percepito bene. Anche per aiutare le attività economiche che ruotano intorno al "turismo", quelle che in questo periodo di "pandemia" stanno veramente soffrendo, forse più di altre. Bene quindi che con-vivere 2020 si realizzi! La Camera sarà vicino alla Fondazione, insieme a tutti gli Enti pubblici e privati che stanno dando il loro supporto per realizzare un'edizione che sia all'altezza della tradizione della manifestazione”.
Il Comitato per il festival con-vivere è composto assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (che sostiene finanziariamente il festival fin dalla sua prima edizione) da tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella realizzazione della manifestazione, scelti dall’Ente Capofila fra Enti pubblici, Istituzioni senza scopo di lucro e Istituzioni Culturali Universitarie o Educative del territorio. Tra i suoi compiti anche quello di proporre iniziative ed eventi al Direttore scientifico e di definire gli indirizzi del festival nel coinvolgimento del territorio.
Fanno parte del comitato il Comune di Carrara, l’Accademia di Belle Arti, la Camera di Commercio di Massa Carrara, la Fondazione Marmo.
Ufficio Stampa, 13 luglio 2020
È “Diritti” il tema individuato per la quindicesima edizione del Festival con-vivere, in programma a Carrara da giovedi 10 a domenica 13 settembre 2020. Dopo aver parlato dei limite e delle “Frontiere” (2016), delle relazioni e delle “Reti” (2017), dopo essere passati attraverso un approfondimento degli ambiti del “Lavoro” (2018) e della “Formazione” (2019), il Festival organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara nell’edizione 2020 fissa l’attenzione su un piano basilare e trasversale a questi temi: quello appunto dei “Diritti”, delle garanzie che spettano a ciascuno e che vanno riconosciute e tutelate sia a livello giuridico, sia nei comportamenti individuali e collettivi. E continuare così la riflessione sulla qualità, i contesti, le criticità che caratterizzano le relazioni sociali nelle società contemporanee, che costituisce il filo rosso del festival dalle sue origini.
L’edizione 2020 del Festival proporrà un approfondimento a tutto tondo, evidenziando le conquiste e i fallimenti nello sviluppo di una cultura dei diritti, le asimmetrie – tra i sessi e i gruppi sociali – nel vederseli riconosciuti, i possibili conflitti che si possono generare nel far valere i propri diritti e la necessità di trovare forme e regole di composizione. Con la scelta di questo tema, inoltre, il Festival vuole collegarsi agli studi più recenti di Remo Bodei, scomparso lo scorso novembre, che ha fondato e curato la manifestazione per 14 anni. Questa edizione sarà, quindi, occasione anche per offrire un omaggio dal punto di vista scientifico al filosofo, facendo in particolare riferimento al suo ultimo libro, Dominio e sottomissione (Bologna, settembre 2019), in cui offre una lucidissima indagine storica e filosofica di alcune categorie importanti per intendere la storia umana, letta come continua dialettica fra il dominio di alcuni e la sottomissione di altri.
Consulente scientifico di questa edizione sarà Chiara Saraceno, sociologa di chiara fama, che si è dedicata negli anni a importanti studi e ricerche sui temi delle disuguaglianze, a partire da quelle di genere, sulle famiglie, la povertà e le politiche sociali.
Il format del festival manterrà l’articolazione in quattro giorni (dal 10 al 13 settembre) dalle ore 17 alle ore 24.
Per realizzare il suo programma, con-vivere festival conterà sull’apporto dei membri del “Comitato per il festival con-vivere”, di cui fanno parte, oltre alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara che ne è capofila, Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Camera di Commercio di Massa e Carrara e Fondazione Marmo Onlus.
Il tema dell'edizione 2020. L’idea che si “abbia diritto di avere diritti” ha segnato l’ingresso nella modernità. Non si è trattato, tuttavia, di un processo pacifico e lineare, tanto meno compiuto e acquisito una volta per tutti. Mentre in alcuni paesi mancano ancora i diritti umani fondamentali – di libertà, di habeas corpus – in altri esistono ancora asimmetrie tra chi può far valere i propri diritti e chi no. O emergono conflitti su chi “ha diritto di avere diritti”. I cambiamenti a livello economico e dei mercati del lavoro rendono fragili, quando non cancellano, diritti che sembravano assicurati stabilmente, mentre alcuni gruppi politici e governi riducono, o cancellano, diritti civili che erano stati faticosamente acquisiti. Allo stesso tempo, vengono messi a fuoco sempre nuovi ambiti in cui far emergere la questione dei diritti – la sessualità, la riproduzione, la salute, l’ambiente e così via. Ne sono un’indiretta testimonianza, tra gli altri, i Sustainable Development Goals (SDGs).
Gli appuntamenti di parola del Festival focalizzeranno l’attenzione su alcune questioni cruciali, temi “caldi” per riflettere sull’importanza oggi del riferimento ai diritti.
Così, oltre ad una imprescindibile riflessione sul quadro istituzionale e costituzionale in cui oggi, in Italia, si pone la questione dei diritti (e dei connessi doveri), si rifletterà su temi come dignità e riconoscimento, identità, cultura, mostrandone anche le interne tensioni, sul lavoro come fonte di diritti ma anche come possibile spazio in cui esso sono negati. Una pista di riflessione sarà quella dei diritti in conflitto tra loro e dei conflitti tra soggetti i cui diritti appaiono mutuamente esclusivi.
Si ragionerà anche sul modo in cui i diritti hanno a che fare con le disuguaglianze e le diversità. E su come la menzogna e le fake news costituiscano una lesione non solo della verità, ma del diritto alla conoscenza e quindi all’agire consapevole.
Ufficio Stampa, 25 febbraio 2020
Il festival con-vivere è al lavoro per l’edizione 2020 che si svolgerà anche nel segno del ricordo del professor Bodei, scomparso lo scorso novembre dopo essere stato il fondatore e il curatore della manifestazione per 14 anni.
“È stato doloroso, ma necessario, – spiega il Presidente della Fondazione CRC Enrico Isoppi, principale Ente sostenitore della manifestazione – pensare a quale strada intraprendere per proseguire il progetto del festival, preziosa eredità che la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, assieme agli altri Enti coinvolti nel Comitato promotore (Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Camera di Commercio di Massa Carrara e Fondazione Marmo), vuole custodire e far crescere”.
Allo scopo di avere nuove prospettive e maggiori possibilità di ampliare la rete di apporti scientifici e culturali fondamentali per la manifestazione, il percorso del festival proseguirà mettendo in atto una nuova strategia, che prevede il coinvolgimento, edizione per edizione a seconda del tema scelto, di “un consulente di programma” che supervisioni da un punto di vista scientifico e culturale alla sua realizzazione.
La scelta per questa edizione è andata sulla sociologa Chiara Saraceno, già ospite del festival nell’edizione 2016. Nei suoi studi e ricerche si è occupata di mutamenti familiari e politiche della famiglia, della condizione femminile (con particolare attenzione per la questione dei tempi di lavoro), di sistemi di welfare e politiche di contrasto alla povertà. Ha insegnato Sociologia della famiglia presso l’Università di Torino ed è professore emerito presso il Wissenschaftszentrum fur Sozialforschung di Berlino. Consulente dell’Unicef, dell’Ue, dell’Ocse e di altri organismi internazionali, dal 1999 al 2001 ha presieduto la commissione d’indagine sull’esclusione sociale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Martedì 25 febbraio la sociologa sarà a Carrara a Palazzo Binelli alle ore 18.00 per presentare il tema scelto per la prossima edizione, assieme al presidente della Fondazione CRC Enrico Isoppi, ai rappresentanti degli altri Enti del “Comitato per il festival con-vivere” e alla direttrice della manifestazione Emanuela Mazzi.
Chiara Saraceno ha insegnato Sociologia della famiglia presso l’Università di Torino, è professore emerito presso il Wissenschaftszentrum fur Sozialforschung di Berlino, nonché membro onorario del Collegio Carlo Alberto di Torino. Si è occupata di mutamenti familiari e politiche della famiglia, della condizione femminile (con particolare attenzione per la questione dei tempi di lavoro), di sistemi di welfare e politiche di contrasto alla povertà. Consulente dell’Unicef, dell’Ue, dell’Ocse e di altri organismi internazionali, dal 1999 al 2001 ha presieduto la commissione d’indagine sull’esclusione sociale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra i suoi libri recenti: Onora il padre e la madre (con G. Laras, Bologna 2010); I nuovi poveri. Politiche per le disuguaglianze (con P. Dovis, Torino 2011); Conciliare famiglia e lavoro. Vecchi e nuovi patti tra sessi e generazioni (con M. Naldini, Bologna 2011); Cittadini a metà. Come hanno rubato i diritti degli italiani (Milano 2012); Coppie e famiglie. Non è questione di natura (Milano 2012); Il welfare. Modelli e dilemmi della cittadinanza sociale (Bologna 2013); Eredità (Torino 2013); Il lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi (Milano 2015); Mamme e papà. Gli esami non finiscono mai (Bologna 2016); L’equivoco della famiglia (Roma-Bari 2017).
Ufficio stampa, 1 febbraio 2020
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