Se sei uno studente universitario e il tuo piano di studi prevede uno stage curriculare, manda la tua candidatura per svolgere il tirocinio presso la segreteria organizzativa del festival.
Sarai coinvolto in alcune delle attività tipiche dell'organizzazione eventi, con la possibilità di vivere la quattro giorni di settembre come protagonista.
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Se hai biosgno di maggiori informazioni puoi contattare lo 0585/775216 o scrovere a ilaria.conserva@fondazionecrcarrara.com
Possono partecipare studenti maggiorenni e minorenni (minimo 16 anni). I compiti sono quelli di assistenza eventi e conferenze che vanno dal supporto all’accesso del pubblico in platea (controllo file, distribuzione programma), all’assistenza nei punti informativi del festival, oppure nelle squadre di assistenza agli eventi del programma collaterale.
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Questa mattina presso palazzo Binelli a Carrara è stato presnetatao il tema della diciottesima edizione del festival con-vivere in presenza della curatrice scientifica Laura Boella.
Umanità:
Cosa ci rende umani? Cosa rende umano il nostro agire? Per comprendere l’orizzonte generale dell’esperienza umana, fra natura e cultura, non si può prescindere dal legame con gli altri. L’umanità non è l’attributo della “natura” umana, né può più essere un ideale universale, sinonimo di cultura e civiltà. Oggi la si può pensare solo come lo spazio del vivere insieme in cui l’umanità viene praticata ogni volta che si mette qualcosa in comune con altri: parole, azioni, pensieri, l’impegno a rispondere alle patologie contemporanee.
Bisogna rischiare di abitare il mondo insieme ad altri e quindi rischiare di essere umani.
Definire i contorni dell’umano vuol dire fare i conti con disuguaglianze e iniquità, con forze che sono costantemente in bilico fra umanità e disumanità.
Oggi, poi, l’uomo si è dotato di mezzi straordinari per cui è talmente potente da mettere in discussione la sopravvivenza non solo della stessa specie ma anche dell’intero pianeta. A partire dall’interdipendenza che ormai tocca la vita quotidiana delle persone tra ambiente naturale e tecnosfera, l’umanità può essere praticata per rispondere a pesanti interrogativi: una crescita senza limiti che produce diseguaglianze e discriminazioni quale eredità lascerà alle generazioni future? Diritti e doveri, libertà e responsabilità entrano in gioco in uno spazio che coinvolge in maniera inedita tutti gli esseri viventi.
Laura Boella:
È stata professoressa ordinaria di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. In dialogo con alcune tra le più significative espressioni del pensiero femminile del ‘900, come Hannah Arendt, Maria Zambrano, Simone Weil ed Edith Stein, ha elaborato riflessioni sulla dimensione dell’alterità e sulla questione della persona e dell’empatia, anche mediante connessioni fra morale e neuroscienze. Tra le sue pubblicazioni: Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente (Milano 1995, 2005); Sentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia (Milano 2006); Neuroetica. La morale prima della morale (Milano 2008); Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (Milano 2012); Le imperdonabili. Milena Jesenska, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo (ed. rivista e ampliata, Milano 2013); Empatie. L’esperienza empatica nella società del conflitto (Milano 2018); Hannah Arendt. Un difficile umanesimo (Milano 2020), Cuori pensanti. Cinque brevi lezioni di filosofia per un tempo difficile (Milano 2020); Con voce umana. Arte e vita nei corpi di Maria Callas e Ingeborg Bachmann (Milano 2022).