Sono quelli rimasti in silenzio: compressi tra la polemica per la mezz'ora d'aria da concedere a bambini e le mille scuse - il cane, il bambino, il jogging, la spesa - inventate dagli adulti per sfuggire a quell'hashtag "iorestoincasa" vantato solo nelle foto dei profili social. Dei (bi)sogni degli adolescenti nessuno ha sentito la necessità di occuparsi, a parte aver loro sistemato le piattaforme per avviare la versione smart della scuola ai tempi del coronavirus. E loro sono rimasti, sostanzialmente, insolitamente, zitti. Forse spaventati dal virus, dai cambiamenti radicali delle loro abitudini, dalle paure più o meno palesi e dalla confusione fin troppo palese degli adulti. Abbastanza grandi per non fare capricci e non abbastanza grandi per prendere iniziative di insensata ribellione. Eppure proprio la ribellione e la voglia di sentirsi per la prima volta liberi e indipendenti sarebbero i tratti distintivi della loro età. Ma quel che tutti stiamo vivendo ha spinto la maggior parte di loro a restare in silenzio. E questo non è mai un buon segno. Sono voci basse, non urlate, non polemiche che la Gazzetta di Massa Carrara ha deciso di amplificare. Un nuovo punto di vista sul cambiamento della società causato dalla pandemia. Durante l'incontro saranno proiettati anche alcuni video di esperienze di didattica durante il lockdown.
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