


In un tempo in cui la pluralità è al centro della nostra esistenza sociale, il design ha il compito e l’opportunità di farsi strumento di inclusione, cura e coesistenza. Il progetto non è mai neutro: ogni oggetto, spazio o interfaccia che creiamo incide sul modo in cui abitiamo il mondo insieme agli altri. In questa prospettiva, il design plurale non è solo attento alle differenze, ma le accoglie come risorse, integrandole in un processo creativo che è collettivo, aperto e dialogico. L’incontro metterà al centro l’idea di un design che non risponde a un’identità dominante, ma che nasce dalla molteplicità delle esperienze, dei corpi, dei bisogni e dei punti di vista. Un design che non progetta per l’altro, ma con l’altro. Pluralità significa anche progettare per comunità ibride, intergenerazionali, interculturali, capaci di convivere e di evolversi senza cancellare le singolarità. Un dialogo su come il design può essere gesto politico, etico e poetico al servizio del “con-vivere bene” attraverso le visioni e le pratiche. Perché progettare il plurale è, oggi più che mai, progettare oggetti, spazi e un mondo vivibile per tutti.
Giulio Iacchetti, designer industriale dal 1992, noto per la sua ricerca e definizione di nuove tipologie di oggetti. Collabora con marchi come Abet Laminati, Alessi, Artemide, Fontana Arte e Foscarini. È direttore artistico di Abet Laminati e Dnd handles. Ha vinto due volte il Compasso d'Oro, nel 2001 per il Moscardino e nel 2014 per i tombini Sfera. In occasione della White Carrara 2025 presenta “Di uno due”, sedute per spazi pubblici in marmo di carrara in collaborazione con S.A.P. Marmi e Marmi Canaloni.
Domenico Raimondi, art director e designer dal 1999, fondatore del laboratorio creativo ThesignLab opera nel campo progettuale e visivo collaborando con istituzioni e aziende leader con particolare riferimento a progetti e organizzazione di interior design, exhibit e event design. Firma per la seconda volta la White Carrara che, sotto la sua guida, si conferma progetto si sistema: azione culturale, aperta e condivisa, capace di generare valore attraverso il design.
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