L’edizione 2022 di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dall'8 all'11 settembre. Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a “cura”. L’edizione 2022 avrà come tema “tracce” e vedrà la supervisione scientifica di Maurizio Ferraris. La direzione del Festival è come negli scorsi anni di Emanuela Mazzi.
Più di venti incontri di parola fra conferenze, dialoghi e dibattiti, sei spettacoli e oltre trenta eventi collaterali fra laboratori di cucina, spazio bambini, mostre, incontri, passeggiate a tema alla scoperta del territorio, proposte di cucina nei ristoranti del centro costituiranno il programma di questa edizione.
Maurizio Ferraris, Telmo Pievani, Chiara Saraceno, Cristian Greco, Gabriel Zuchtriegel, Edoardo Camurri, Piergiorgio Odifreddi con Paolo Benanti, Antonella Viola con Roberto Esposito, sono alcuni degli ospiti di questa edizione. E poi ancora la musica di Ron con un omaggio a Lucio Dalla, la versatilità della voce di Antonella Ruggero, i ritmi coinvolgimenti dell’Orchestra Popolare Italiana e del Canzoniere Greganico Salentino.
Il tema
Che cosa significano le impronte di mani sulle pareti di una caverna? L’idea che tutto quello che non si capisce debba avere un significato religioso ci suggerisce che abbiamo a che fare con i residui di un rito. Ma perché non immaginare una madre preistorica che dice ai figli “smettetela, non vedete che sporcate il muro!” In entrambi i casi avremmo a che fare con delle tracce, volontarie. Più in là, nella caverna, residui di cibo e punte di freccia sono tracce involontarie, che testimoniano di una vita passata. Più in qua, nel tempo, abbiamo le piramidi e i papiri coperti di geroglifici, i codici e le pergamene, le biblioteche barocche e poi quei grandi centri di produzione e distribuzione di documenti che sono le banche e le anagrafi, le borse e gli stati maggiori, i giornali e i governi. Da pochi decenni, però, quella enorme forza di registrazione che è il Web ha moltiplicato al di là di ogni limite umanamente concepibile questa biblioteca di Babele perché con il digitale, diversamente che con l’analogico, tutto lascia traccia e tutto può divenire documento. Di questo immenso capitale hanno sinora tratto profitto le sole piattaforme commerciali, ma, poiché si tratta di un patrimonio dell’umanità (i big data tengono traccia delle nostre forme di vita, e di nient’altro), può e deve essere condiviso dalla umanità intera, nel quadro di un Webfare, di un Welfare digitale. Raccontare le tracce antiche e moderne, comprenderne il valore, e soprattutto disegnarne il futuro, è l’obiettivo della edizione 2022 di con-vivere, affidata al filosofo Maurizio Ferraris, direttore di Scienza Nuova, l’istituto di studi avanzati che unisce l’Università e il Politecnico di Torino per comprendere la rivoluzione digitale.
Gli incontri di parola
I relatori degli incontri di parola affronteranno ciascuno un argomento relativo al tema del festival, identificato attraverso una parola chiave, un lemma di enciclopedia, per indagare, principalmente attraverso dialoghi a due voci, le tracce declinate al passato, al presente al futuro.
Ad aprire gli incontri di con-vivere 2022, giovedì 8 settembre, sarà il curatore scientifico, Maurizio Ferraris con Documanità.
Diverse, poi, le declinazioni del tema, innanzitutto per leggere le tracce del passato intese come beni culturali ed eredità sociali e culturali.
Bene culturale. Che cos’è un bene culturale e in che misura il Web si presenta come un enorme meccanismo di capitalizzazione e incremento di questo nuovo valore? Con , Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, e Pier Paolo Forte, giurista ed esperto in beni culturali.
Piramidi. La rivoluzione in corso affonda le proprie origini nella produzione di tracce, e in quell’evento capitale che è la scrittura. Il primo hard disk della storia, infinitamente più durevole dei nostri, sono le piramidi, e quell’evento di scrittura che chiamiamo “Egitto”. Con Christian Greco, Museo Egizio.
Eredità. Per il solo fatto di venire al mondo dopo altri siamo tutti eredi, a livello familiare, ma anche storico, sociale, culturale. Simmetricamente, tutti lasciamo qualcosa in eredità a chi viene dopo di noi. Non riguarda solo e innanzitutto i patrimoni, ma anche abitudini, storie familiari, locali e nazionali, modelli culturali e assetti istituzionali, tradizioni, anche conflitti. Ciò che si lascia e si riceve in eredità non è mai neutro nei suoi significati e conseguenze. Con Chiara Saraceno (sociologa).
Persistenza. Siamo circondati da tracce che forse scompariranno. Ma ci sono modelli permanenti che vengono dal passato. Con Sergio Risaliti, Direttore Museo Novecento Firenze.
Nel volgere lo sguardo al presente, il tema chiave è quello della capitalizzazione delle tracce, che oggi nel web e nella sfera digitale si sono moltiplicate a dismisura. Basta pensare all'enorme capacità di documentazione e memorizzazione offerta dalle tecnologie digitali.
Algoritmo. Un termine tecnico della matematica che è diventato pane quotidiano e oggetto di preoccupazioni e dibattiti. Ma che cos’è un algoritmo, e perché dobbiamo (posto che dobbiamo) preoccuparcene? Ne parleranno: Piergiorgio Odifreddi, matematico, e Paolo Benanti, teologo e informatico, Pontificia Università Gregoriana.
Arte. L’arte contemporanea si muove tra i due estremi della materialità ostentata della street art e l’immaterialità dei no-Fungible Token; quel che è più importante, il nuovo concetto di valore economico sembra prendere l’esempio dalla valorizzazione in opera nel mondo dell’arte, che si rivela, una volta di più, profetico. Con Vincenzo Trione, storico dell’arte e critico del Corriere della Sera e Gian Maria Ajani, rettore dell’Università di Torino dal 2013 al 2019 ed esperto di arte, diritto e informatica.
Ermeneutica digitale. In che modo comprendere e interpretale le tecnologie digitali? Quali criteri filosofici possono essere definiti per l’interpretazione dei big data? Con Emilia Garito, CEO e fondatrice di Quantum Leap, esperta di innovazione e Intelligenza Artificiale, e Fabrizio Calzavarini membro del centro interdipartimentale Logica, linguaggio e cognizione (Università di Torino).
Etica della tecnica. Quale contributo la filosofia può dare a inquadrare le questioni etiche che l'innovazione e la progettazione tecnologica sollevano? Con Mario de Caro, docente di Filosofia morale presso l’Università di Roma Tre, e Fiorella Battaglia, docente di filosofia presso l’Università di Monaco.
Europa. Garantendo ai suoi cittadini la possibilità di richiedere i propri dati (e presto i propri metadati) alle piattaforme commerciali, l’Unione Europea ha posto la base per passare dalla tutela di diritti formali, come la privacy, a quella di diritti reali, l’accesso ai processi di capitalizzazione dei dati. Quali sono i passi ulteriori su questa strada? Con Luca De Biase, il Sole 24 ore, e Isabella De Michelis, CEO & Founder ErnieApp Ltd.
Lavoro. Che cosa diventa il lavoro nel momento in cui l’homo faber viene progressivamente lasciato nel capanno degli attrezzi per far spazio all’homo sapiens? E che lavoro dobbiamo immaginare per coloro che lo perderanno a causa della automazione? Con Donato Ferri, Managing Partner di EY Consulting per Ernst & Young Europe West Region e Marco Bentivogli, segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici 2014-2020.
Mappe. In che modo cambia il mestiere di geografi e cartografi ora che le mappe le traccia Google? Con Franco Farinelli, geografo e professore emerito dell’Università di Bologna.
Merito e politica. Che cosa sono il merito e la politica al tempo del Web e in che modo possono entrare in relazione? Certo non l’uso di vecchi valori per scopi elettorali, come propone il populismo, ma la creazione di nuovi valori a partire dalle possibilità di mobilitazione e comprensione offerta dal Web. Con Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.
Sud. Ecco un nome che non ci si aspetterebbe in un incontro sul futuro e il Web, eppure è proprio nel sud del mondo che la rivoluzione digitale sta trasformando più intensamente il panorama sociale ed economico. Con Cecilia Pennacini (Direttore scientifico del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino) e Marco Aime (professore di Antropologia culturale, Università di Genova).
Umanesimo. Temevamo che i nuovi tempi avrebbero decretato la fine delle discipline umanistiche, e invece sono sempre più pregiate. Come si spiega questa trasformazione? E cosa si deve fare per creare delle discipline umanistiche all’altezza delle sfide del presente? Con Francesco Erspamer (Harvard University) e Gino Roncaglia (Università di Roma3).
Piattaforme virtuose. Non sta scritto da nessuna parte che le uniche a beneficiare dei dati siano le piattaforme commerciali. Sono possibili, anzi reali, delle piattaforme mutualistiche fatte per sostenere coloro che non hanno soldi, ma producono dati. Con: Italo Monfredini e William Nicolussi.
Le tracce del futuro possono essere intese come Webfare, il Welfare digitale che si può prospettare per l’umanità grazie alla messa a profitto dell’enorme capitale che l’umanità produce il più delle volte senza saperlo?
Biopolitica. In che modo la società dei decenni a venire dovrà convivere con una crescente forma di gestione biopolitica? E fino a che punto questa situazione è da temersi o da auspicarsi? Con Roberto Esposito, Scuola Normale Superiore, e Antonella Viola, Università di Padova.
Innovazione. Insieme a “sostenibilità” (e a “resilienza”, che ci risparmiamo), “innovazione” è una delle parole più ricorrenti nei progetti e nei discorsi post-coloniali. Ma in cosa consiste l’innovazione e come si distingue l’innovazione vera da ciò che le assomiglia soltanto? Con Laura Montanaro, pro-rettore del Politecnico di Torino, e Jeffrey Schnapp, direttore di MetaLab e docente alla Harward University.
Progetto. Che cosa significa “progettare” (e la progettazione, politica, tecnica e sociale è possibile?) in una situazione di perenne e rapidissimo rinnovamento tecnologico? Con Giovanni Durbiano, architetto, e Carlo Galli, filosofo della politica e opinionista.
Sostenibilità. Una delle parole più ricorrenti oggi è la sostenibilità, ma di cosa si tratta e come la si attua? E soprattutto come si conciliano le esigenze apparentemente opposte della sostenibilità sociale e della sostenibilità ambientale? Con Telmo Pievani, epistemologo, e Tiziana Andina filosofa ed esperta di transgenerazionalità.
Traduzione. Sino a ieri immaginavamo un futuro monolinguistico, magari in un inglese aeroportuale. Ma l’avvenire più verosimile è d’altro tipo, quello di traduttori automatici che ci permetteranno di parlare e scrivere sempre nella nostra lingua madre. Cosa avrebbe detto Joyce? E cosa dobbiamo dire noi? Con Edoardo Camurri, joyciano, filosofo e conduttore televisivo e Carola Barbero, professore di filosofia della letteratura, Università di Torino.
Gli spettacoli
Il programma di con-vivere Carrara Festival, accanto agli incontri di “parola”, presenterà sei spettacoli di grandissimo interesse tutti in qualche modo legati al tema centrale del Festival: tracce di culture musicali o popolari che si sedimentano nel tempo, si mescolano e danno origine a varianti e variazioni altrettanto significative. Talvolta è anche un ideale dialogo fra artisti, come quello fra Ron e Lucio Dalla nella serata centrale del festival, a tracciare nuovi percorsi interpretativi, dove è la stessa canzone, come veicolo, a riflettere su se stessa come traccia. Gli spettacoli offriranno un percorso ricco e variegato che attraverserà anche più generi musicali: il jazz, la lirica, la musica popolare e la musica leggera.
Giovedì 8 settembre, un incontro tra musica e parola, tra il geologo Mario Tozzi, conosciuto dal grande pubblico per le sue trasmissioni televisive e il sassofonista jazz Enzo Favata; insieme raccontano i miti legati al Mediterraneo, attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata e la musica al confine tra passato e futuro. L’evento sarà realizzato in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Porti di La Spezia e Marina di Carrara.
Sempre l’8 settembre il “Concerto Versatile” di Antonella Ruggero con l’accompagnamento musicale di Roberto Olzer, pianoforte e organo liturgico, e Roberto Colombo, vocorder e synth basso. Il nome di Antonella Ruggiero, una delle voci più versatili del panorama italiano, prima con i Matia Bazar e poi, dagli anni ’90, con una carriera solista, tanto variegata, quanto di successo, la sua abilità di interprete, intrecciata ad una naturale curiosità, al desiderio di spaziare oltre i confini delle formule e dei linguaggi tradizionali, ha saputo toccare campi e punti virtualmente molto distanti tra di loro che vengono ora proposte, in un concerto che tocca tutti i suoi più grandi successi da “Vacanze Romane” fino ad arrivare al più recente “Echi d’Infinito”. Ma la sua carriera non si è fermata al pop: negli ultimi anni ha infatti attraversato la musica legata alla cultura religiosa occidentale, indiana e africana per poi spingersi nelle atmosfere di Broadway, il fado portoghese, la canzone d’autore e l’Italia a cavallo tra le due guerre. Pop dunque, ma anche musica sacra e musiche dal mondo in questo recital che aggiunge anche i brani di alcuni celebri cantautori italiani, scoprendo però sempre nuove modalità di arrangiamento e interpretazione.
Venerdì 9 settembre, l’omaggio a Renata Tebaldi a 100 anni dalla nascita, a cura del Circolo Amici della lirica A. Mercuriali e il concerto dell’Orchestra Popolare Italiana, diretta da Ambrogio Sparagna. Un originale ensemble di voci, organetti, percussioni e tanti strumenti musicali tradizionali che propone un variegato repertorio che abbraccia diverse regioni d’Italia, con particolare attenzione al repertorio di canti e di balli (pizzica, tarantella, saltarello, tammurriata). Ogni spettacolo è una festa in grado di far ballare piazze e interi paesi e catturare l’attenzione e l’entusiasmo vero del pubblico. L’Orchestra si caratterizza per la presenza al suo interno di strumenti musicali tipici della tradizione popolare italiana: organetti, tamburelli, zampogne, ciaramelle, chitarre battenti ma anche violini, contrabbassi, fiati e così via. E poi tante voci che raccontano, utilizzando anche molte “lingue” locali, la ricchezza del folklore regionale italiano. Ma è anche un affascinante progetto di nuova musica popolare con repertori originali che raccontano una nuova Italia di musiche che coinvolgono i giovani in cerca di un ritmo identitario e di occasioni per una nuova socialità.
Sabato 10 settembre, Ron con l’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno, insieme a Giuseppe Tassoni al pianoforte. Nella scaletta troveranno posto classici intramontabili ma anche celebri hit che Ron scrisse per molti colleghi (da 'Joe Temerario' a 'Vorrei incontrarti fra cent’anni', da 'Anima' a 'È l’Italia che va', da 'Chissà se lo sai' fino alla celeberrima 'Una città per cantare', passando per 'Non abbiam bisogno di parole', 'Al centro della musica,) e naturalmente le sue canzoni più recenti - 'Più di quanto ti ho amato' e 'Sono un figlio' - che faranno parte del nuovo attesissimo album di inediti che vedrà la luce in autunno. Una sezione centrale del concerto, sarà dedicata all’amico Lucio Dalla con canzoni come Attenti al lupo, Piazza Grande e Cosa sarà. Il concerto è reso possibile grazie al sostegno di numerose aziende del Porto di Marina di Carrara.
Gran finale della sezione dedicata agli spettacoli, domenica 11 settembre, con il Canzoniere Grecanico Salentino, il primo e più importante gruppo di musica popolare salentina. L’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità ne caratterizza la musica: il gruppo reinterpreta in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale, che aveva il potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza il morso della temibile tarantola. Gli album e gli spettacoli del Canzoniere Grecanico sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che incantano il pubblico e lo trasportano in un viaggio dal passato al presente della cultura salentina grazie al battito del tamburello. Nel 2018 ha ottenuto un riconoscimento estremamente importante per il mondo della world music: il Songlines Music Awards , assegnato per la prima volta ad un gruppo italiano, designando il Canzoniere Grecanico Salentino come miglior gruppo di world music al mondo.
Il programma creativo
Venire a Carrara nei giorni di con-vivere vuol dire immergersi in un’atmosfera nuova, fatta di occasioni di riflessione ed approfondimento, ma anche di festa e creatività rivolti a tutti. Nel programma di questa edizione troverà spazio anche una sezione dedicata alle mostre, oltre a una ricca proposta di passeggiate e visite guidate nel centro storico curate da diverse associazioni del territorio, incontri di approfondimento alcuni dei quali legati al mondo del volontariato e delle scuole, laboratori di cucina che vedranno protagonisti gli Istituti Alberghiero di Marina di Massa e Bagnone. Molte saranno le attività dello spazio bambini, che spazieranno dalle letture ai laboratori creativi e ai momenti di approfondimento e scoperta su scienza e tecnologia.
Fra le mostre, giovedì 8 settembre, verrà, in particolare inaugurata, la mostra, T.O.T. Themes of Traces, a cura di Andrea Zanetti. Attraverso linguaggi differenti, cinque artisti contemporanei – Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana – e una sezione curata da studenti selezionati dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, riflettono sul tema della traccia, di cui mettono in luce la loro personale interpretazione per condividerla con le suggestioni del pubblico: traccia di memoria, di suono, di luce, di parola, di mutazione. Il progetto espositivo declina il tema dell’edizione 2022 del Festival con-vivere, in una visione contemporanea che dalla libera e intima riflessione degli artisti, si apre al confronto con i visitatori per favorire quello scambio necessario tra sensibilità individuale e riflessione collettiva. È il primo appuntamento di un ciclo di mostre realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara che prevede l’ingresso delle opere di artisti Under 35 nella sua collezione; un progetto che mira alla valorizzazione degli artisti più giovani per offrire al patrimonio pubblico la loro visione artistica contemporanea.
Come sempre, diversi appuntamenti, realizzati anche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, offriranno uno sguardo al patrimonio artistico e culturale di Carrara, incontri, passeggiate e visite guidate pensati e proposti seguendo il taglio offerto dal tema di questa edizione.
Sponsor e partner
Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (ente capofila), Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara, Fondazione Marmo e Camera di Commercio Toscana Nord Ovest
Con il patrocinio di Regione Toscana, Commissione Regionale delle Pari Opportunità della Toscana, Provincia di Massa Carrara e Rai Toscana
Premium supporter: FHP Holding portuale – Porto di Carrara
Main Sponsor: BPER Banca
Sponsor Midi: Generali Assicurazioni, Cooperativa Cavatori Lorano, Bogazzi S.p.A.
Sponsor: Cooperativa Cavatori Gioia, MaxMarmi, Aziende del porto di Marina di Carrara (FHP Holding portuale – Porto di Carrara, MDC Terminal, San Colombano, Grendi, T-Bulk, Ornic, Agemar, De Gasperis)
Con il contributo di: Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Porti di La Spezia e Marina di Carrara
Sponsor tecnico: Erp - Edilizia Residenziale Massa Carrara, Nausicaa S.p.A. e Fonteviva
Mediapartner: La Nazione e Rai RadioTre
Organizzazione: Fondazione Progetti srl
Gli eventi sono tutti a ingresso gratuito.
Infoline: 0585 55249, info@con-vivere.it, www.con-vivere.it
Ufficio Stampa, 19 luglio 2022
L’edizione 2022 di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dall'8 all'11 settembre.
Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a “cura”. L’edizione 2022 avrà come tema “tracce” e vedrà la supervisione scientifica di Maurizio Ferraris. La direzione del Festival è come negli scorsi anni di Emanuela Mazzi.
La traccia è un segno lasciato su una superficie o una qualsiasi altra indicazione che rimanda alla presenza o al passaggio di un essere vivente; una traccia ci comunica qualcosa del suo essere e della sua storia. Non si tratta solo di segni materiali poiché, in senso figurato, la traccia può essere anche un segno non visibile che rimane come documento, testimonianza, ecc. o ricordo di un fatto, di una situazione. L'uomo, in particolare, in quanto capace di comunicare è bisognoso di relazioni, dissemina di tracce il mondo che abita e lo circonda. Possiamo innanzitutto leggere e interpretare le tracce che ci precedono per ricostruire storie e vissuti. Nel volgere lo sguardo al presente, il tema chiave è quello della capitalizzazione delle tracce, che oggi nel web e nella sfera digitale si sono moltiplicate a dismisura. Basta pensare all'enorme capacità di documentazione e memorizzazione offerta dalle tecnologie digitali. La tracciabilità accompagna ogni nostra azione nel web e sono numerosissimi i dati che volontariamente, ma molto più spesso involontariamente e inconsapevolmente, lasciamo quando interagiamo con le tecnologie digitali. Queste tracce vengono usate per trarre informazioni su di noi prima ancora di essere noi stessi a ricavare dal web informazioni e contenuti. In questo senso, una sfera più ampia di quella dell'informazione è la sfera della registrazione e dei big data. L'utilizzo e il controllo di questa sfera chiamano in causa questioni di carattere politico, sociale ed economico. Le tracce orientano nel passato e nel presente, ma possono offrire anche un'apertura al futuro: si delineano infatti tracce per definire una strada, un percorso o un progetto da seguire e immaginare nuovi scenari.
Il programma degli appuntamenti sarà disponibile da luglio . Ci saranno come sempre: conferenze, spettacoli, mostre, laboratori e uno spazio dedicato ai bambini.
Maurizio Ferraris insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino, è presidente del Labont (Center for Ontology) e dirige “Scienza Nuova”, l’istituto di studi avanzati dedicato a Umberto Eco che unisce l’Università e il Politecnico di Torino ed è rivolto alla progettazione di un futuro sostenibile, tanto dal punto di vista culturale quanto da quello politico. Fondatore del “Nuovo Realismo”, visiting professor a Harvard, Oxford, Monaco, Parigi, editorialista di “la Repubblica”, della “Neue Zürcher Zeitung” e di “Libération”, autore di fortunati programmi televisivi e di oltre sessanta libri tradotti in tutto il mondo, nella sua lunga carriera ha determinato un nuovo corso di pensiero e di studi almeno in quattro ambiti: l’ermeneutica, l’estetica, l’ontologia e la filosofia della tecnologia.
Tra i suoi libri recenti: Goodbye Kant! Cosa resta oggi della Critica della ragion pura (Milano 2004); Dove sei? Ontologia del telefonino (Milano 2005); Sans papier. Ontologia dell’attualità (Roma 2007); Il tunnel delle multe. Ontologia degli oggetti quotidiani (Torino 2008); Ricostruire la decostruzione (Milano 2010); Estetica razionale (Milano 2011); Filosofia per dame (Milano 2011); Anima e iPad (Milano 2011); Manifesto del nuovo realismo (Roma-Bari 2012); Realismo positivo (Torino 2013); Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (Roma-Bari 2014); Spettri di Nietzsche (Milano 2014); L’imbecillità è una cosa seria (Milano 2016); Postverità e altri enigmi (Milano 2017); Il denaro e i suoi inganni (con J.R. Searle, Torino 2018); Scienza nuova. Ontologia della trasformazione digitale (Torino 2018); Documanità. Filosofia del mondo nuovo (Roma-Bari 2021).
Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Fondazione Marmo e Camera di Commercio di Massa Carrara.
Ufficio stampa, 15 febbraio 2022
Passato, presente, futuro si legano e si intrecciano nelle mostre proposte dal festival: attraverso “tracce” restituite dal tempo oppure rintracciate nel presente, le mostre consentiranno un’immersione sensoriale nel tema di questa edizione.
Tracce del passato vengono rilette per riportare a galla storie perdute e come attivatori di narrazioni sopite dal tempo. Nella Biblioteca dell’Accademia di Belle di Arti, la mostra Tracce urbane. Segni dell’edilizia popolare a Massa Carrara (evento realizzato in collaborazione con ERP Edilizia Residenziale Pubblica) restituisce il ruolo di un’istituzione pubblica che negli anni, assumendo poi varie denominazioni, ha garantito e soddisfatto un’esigenza sociale di primaria importanza per le fasce più deboli: la casa. La mostra ripercorre le tappe a fondamentali dell’Ente, attingendo al suo archivio storico: progetti, foto e documenti di edifici e costruzioni che hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto urbanistico del territorio. Sempre nella Biblioteca Accademia di Belle Arti altre tracce che sembravano perdute rivivono in Storie di Filanda, ritratti fotografici a 40 anni dalla chiusura dello Jutificio di Aulla. L’esposizione, a cura di Associazione Fili di Juta, deriva da un workshop fotografico realizzato nel 2019, mai esposto prima. I fotografi partecipanti hanno scattato con un’unica macchina fotografica utilizzando come “modelli” ex lavoratori o discendenti della fabbrica, nota come Montecatini, che per un secolo fu attiva in Lunigiana. È un ritratto fotografico, ma è soprattutto un ritratto sociale, quello che i trittici in mostra ci riconsegnano. Ogni “modello” ha portato in studio un oggetto che lo lega in qualche modo alla fabbrica e che è diventato attivatore di storie. La tuta da meccanico, la spoletta, la polaroid degli anni Settanta… Nel benevolo inganno costituito dalla richiesta di scattare una foto, è la storia del Novecento a essere immortalata. Storia industriale e storia tutta umana. In Piazza Gramsci l’installazione Ispirate. Artiste ritraggono artiste (a cura di Colletivo Disturbate) ha visto coinvolte trentadue artiste contemporanee che hanno ritratto trentadue artiste storiche. Le artiste ritratte sono state maestre che le hanno ispirate, protagoniste, pioniere che hanno lasciato una traccia viva dentro di loro e che le hanno guidate come un faro. Le “apri-pista” nella storia dell’arte: Marina Abramovic, Frida Kahlo, Tamara De Lempicka, Niki De Saint Phalle, Louise Bourgeois e tante altre.
Lo sguardo dell’arte contemporanea sul tema del festival è affidato alla mostra T.O.T. Themes of Traces, a cura di Andrea Zanetti, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Dall’8 settembre (ma proseguirà fino al 16 ottobre presso Palazzo Binelli), la mostra, attraverso linguaggi differenti, presenta cinque artisti contemporanei – Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana – e una sezione curata da studenti selezionati dall’Accademia di Belle Arti di Carrara. Gli artisti coinvolti riflettono sul tema della traccia, di cui mettono in luce la loro personale interpretazione per condividerla con le suggestioni del pubblico: traccia di memoria, di suono, di luce, di parola, di mutazione. Le corde della memoria toccano, in un salto temporale, pagine nere della nostra Storia – tutt’ora presenti come traccia nel paesaggio – ma ce le riconsegnano con lucido distacco, in una farsa contemporanea che sfiora la tragedia. Le tracce sonore si materializzano nell’incontro tra opera e visitatore per consegnarci la responsabilità di un nostro gesto ma anche l’unicità del nostro essere, con la forza naturale delle differenze individuali che vanno a creare l’insieme visivo e percettivo dell’opera stessa. Tracce di luce, nell’esaltazione plastica dell’imperfezione come simbolo svelato della vera essenza delle cose; l’imperfezione che si comprende nel suo essere fuori dal contesto che la definisce, per diventare forma a sé stante e oggetto perfetto dell’imperfezione visiva. E le parole, tracce evidenti di segni ed impronte, che fluttuano nel mare dei significati per appropriarsi di ogni singola interpretazione e sfidarci alla comprensione individuale, soggettiva. Tracce immateriali di pensieri, ricordi ed esperienze.
INFO: 0585 55249
info@con-vivere.it
Ufficio stampa 25 agosto 2022
Andare a Carrara nei giorni di con-vivere Carrara Festival, dall’8 all’11 settembre, vuol dire immergersi in un’atmosfera nuova, fatta di occasioni di riflessione ed approfondimento, ma anche di festa e creatività rivolti a tutti, anche ai bambini. Nel programma di questa edizione molte saranno le attività dello spazio bambini e ragazzi, che spazieranno dalle letture, ai laboratori creativi e ai momenti di approfondimento e scoperta su scienza e tecnologia, per invitare i più piccoli ma anche i ragazzi a riflettere e interagire attorno al significato delle tracce, a raccontarle, a comprenderne il valore e soprattutto a disegnarne il futuro, passando anche attraverso il mondo del web e del digitale. Segni, impronte e impressioni, oggetti del passato ed elementi naturali saranno le tracce attorno alle quali ruoteranno gli eventi e le iniziative dello spazio bambini e ragazzi nelle due location: il Cortile Istituto Figlie di Gesù e il Palco della Musica.
Nel Cortile Istituto Figlie di Gesù, tutti i giorni del Festiva un doppio appuntamento. Giovedì 8 settembre, due laboratori creativi: La macchina del tempo, c’era una volta la Filanda, a cura dell’Associazione Fili di Juta, un viaggio nello spazio e nel tempo, che ci porterà indietro a quando ad Aulla si filava, partendo da oggetti del passato che diventeranno attivatori di storie. Sotto un’unica traccia, a cura dell’illustratrice Chiara Mannarà, inviterà per l’occasione i bambini a partecipare ad un’opera condivisa e performativa: con l’utilizzo di colori a dita dipingeranno attraverso le loro impronte una serie di fogli di carta bianchi, alcuni rettangolari ed altri sagomati come foglie, piante, fiori e animali. La performance finale darà il senso di un’esperienza condivisa. Venerdì 9 settembre, sarà all’insegna della lettura con Tracce di parole, l’incontro a cura dei volontari lettori della Biblioteca Civica “C. V. Lodovici” di Carrara, e della scienza con Laboratorio minimo con l’acqua, tratto dal libro di Mario Lodi, Aldo Pallotti, Gioacchino Maviglia e a cura di Andrea Vico. L’acqua è indispensabile alla vita, elemento comune e fondamentale per tutti gli esseri viventi: osservala, toccala, strizzala, in sostanza sperimenta … proprio come fanno i veri scienziati.
Sabato 10 settembre, Ti segno io a cura di Enrica Pizzicori e Giulia Vitaloni, porterà nuovamente i bambini a giocare con la propria creatività: avranno la possibilità di esplorare le caratteristiche dell’argilla attraverso gesti e azioni, sperimentando tecniche artigianali in modo creativo. Lassù nell’universo, a cura di Andrea Valente offrirà invece l’occasione per osservare e indagare lo spazio: dove da sempre abbiamo immaginato esplorazioni futuristiche e tracce di vite aliene e che da sempre ci tiene con il naso all’insù regalandoci infiniti misteri da risolvere. Domenica 11 settembre, il laboratorio di cianotipia Impressioni di luce a cura di Floriane Pouillot: la tecnica della cianotipia, risalente al 1842, sfrutta la luce solare ed i sali di ferro per realizzare stampe fotografiche contraddistinte dal particolare colore blu di Prussia, i bimbi vengono introdotti in modo leggero e ludico alla tecnica fotografica. La ricerca delle tracce più antiche entrano in scena con “Archeologi per un giorno”, a cura di Artemisia Servizi culturali, grazie al quale i partecipanti scopriranno il lavoro dell’archeologo e la ricerca di oggetti del passato tramite l’attività di scavo.
Nel Palco della Musica, due appuntamenti dedicati ai ragazzi, venerdì 9 settembre, Videomaker selvaggi, a cura di Andrea Vico, che ci parlerà di un immaginario gruppo di quattro ragazzi, nato in occasione di un concorso per video a tema ambientale, che li porterà a filmare le tartarughe che depongono le uova. Un viaggio emozionante, grazie al quale sarà possibile toccare con mano quanto fragili siano gli equilibri di un habitat naturale come quello del Mediterraneo; scopriremo, come gli scienziati interpretano i segnali che la natura ci manda e come si preoccupano della sua tutela. Sabato 10 settembre, Cyberbulli al tappeto, a cura di Teo Benedetti, per far conoscere potenzialità e rischi delle nuove tecnologie. Il mondo di internet è interessante e ricco: social network, sistemi di messaggistica, giochi on line, forum permettono di divertirsi, scoprire cose nuove e rimanere in contatto con gli amici. Come ogni ambiente, il Web ha le sue regole e i suoi pericoli, conoscerli è il punto di partenza per usarli al meglio e sfruttarne a pieno le opportunità.
Per le attività dello spazio bambini è possibile la prenotazione su con-vivere.it
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Ufficio Stampa, 25 agosto 2022
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